La dichiarazione Schuman, rilasciata dall'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950, proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell'acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace.Per giungere alla realizzazione degli obiettivi cosi' definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti.
L'orologio Degli Dei Spartito Pd
L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.
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NEW YORK - "La Terra ha una deadline. Ma possiamo trasformarla in una Lifeline": sì, insomma, una via di salvezza. È la scritta che da ieri si alterna ai numeri in rosso che scorrono inesorabili sul quadrante digitale del Climate Clock, l'orologio installato un anno fa sullo One Union Square South, edificio nella centralissima Union Square, a Manhattan, per scandire il tempo, sì: ma quello che ci rimane prima di entrare nella fase irreversibile dell'emergenza climatica. Rivisitazione del vecchio "Metronome" installato sulla celebre piazza fin dal 1999, secondo l'idea firmata da due artisti concettuali americani, Gan Golan e Andrew Boyd: ma in realtà frutto del lavoro collettivo di un gruppo di artisti, scienziati e attivisti.
Alla sua inaugurazione, il 21 settembre 2020, segnava "7 anni, 102 giorni e 12 ore". Oggi segna già "6 anni, 255 giorni e 21 ore". Un messaggio solo apparentemente catastrofico: perché in realtà i suoi ideatori lo descrivono piuttosto come "un invito all'azione" sul sito climateclock.world: "C'è ancora tempo per evitare il disastro climatico, ma solo se intraprenderemo azioni coraggiose e immediate con la velocità e la serietà necessarie, al di là di ciò che i politici ritengono possibile. L'emergenza climatica è già qui". L'opera è stata d'altronde concepito durante la presidenza di Donald Trump per denunciare il suo negazionismo nei confronti dei cambiamenti climatici, non a caso ispirato al Doomsday Clock, l'orologio dell'Apocalisse dove si segna simbolicamente quanto manca alla fine del mondo (2 minuti a mezzanotte), gestito dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientist, la rivista dell'Università di Chicago fondata nel 1945 dai fisici del Progetto Manhattan.
Se l'apparente realismo della commedia avevascatenato inRavel il gusto per il grottesco, per i movimenti di marionetta e per imeccanismi ad orologeria, anche la'verità' del racconto di Colette silimita al primo episodio, in cui il fanciullo svogliato si scontra coni rimproveri della mamma; l'infantile fiaba quotidianainclina subito, vistosamente, verso il clima della féeriesognante, assumendo i modi del racconto coreografico (la premièreebbe infatti le coreografie di George Balanchine) ei toni dell'apologo moraleggiante e positivo, che presenta ilbambino, in fondo, non così cattivo, e meritevole dunque diaddormentarsi sereno, finalmente liberato dagli spaventosi incubi chel'hanno ossessionato nella notte. Punito dalla madre per lasua svogliataggine, l'enfant(mezzosoprano entravesti) perdispetto comincia a mettere a soqquadro la sua stanza, doveè rimasto solo: strappa i libri, fa volare in pezzi lateiera e la tazza, tira la coda al gatto, toglie il bilanciereall'orologio. Dopo questa sfuriata capricciosa, si adagiastanco sulla poltrona; e qui cominciano i sortilegi: la poltrona siagita e si mette a ballare una danza antica, seguito dagli altrimobili; l'orologio si lamenta dell'equilibrioperduto ("Ding, ding, ding"); la teiera - in lingua inglese e conmovimenti da boxeur(è un wedgwood nero), e la tazza in unbuffo cinese chiedono vendetta; perfino il fuoco del caminetto,sfrigolando con lunghi vocalizzi, nega il suo calore al bambino, checomincia ad aver paura, mentre i pastori e le pastorelle dellatappezzeria fatta a brandelli cantano un lamentoso addio ("Adieupastourelles"). Dalle pagine del libro strappato esce a consolarlo laPrincipessa, che lo rimprovera dolcemente ("Oui, c'estElle"), intreccia con lui un tenero duetto, quasi fosse il Principe dalCimiero color d'aurora, ma lo abbandona desolato ("Toi, lecoeur de la rose"); ed ecco sopraggiungere l'aritmetica, unvecchietto con un pi greco in testa e un codazzo di numeri, chesconvolge il fanciullo poco studioso con terribili problemi. Intantoè sorta la luna, e due gatti intrecciano un buffo duettoamoroso; il bambino si trova in giardino, dove anche alberi e animalihanno sofferto i suoi dispetti e lo rimproverano: la rana, la libellulainfilzata, il pipistrello si scontrano in una gazzarra frenetica, incui uno scoiattolo viene ferito a una zampina. E il bimbo lo cura,fasciandolo con un suo nastro; gli animali, stupefatti del buon gesto("Il a pansé la plaie"), riaccompagnano l'enfantdalla mamma ("Il est bon, l'enfant").
Quello che sembra aver attirato Ravel versoun'opera quasifatta di niente, eppure di così difficile realizzazionescenica, che lasciò perplessa al suo primo apparire anche lacritica, fu senza dubbio lo spirito di leggerezza e libertàballettistica che la pervade, l'atmosfera fantastica delracconto e delle apparizioni (che esimevano Ravel da un realismosentimentale a lui estraneo), la presenza del tenero mondodell'infanzia (al quale egli si era già ispirato,in primo luogo traducendo sulla tastiera le fiabe di Ma Mèrel'Oye, e che egli forse aveva penetratopiù inprofondo dell'eros femminile, come nel raro esempio dellaprotagonista dell'Heureespagnole). In più, lavicenda di sogno apriva le strade a ogni forma di sperimentazionestilistica, in direzione del pastichee del divertimento, e al tempostesso consentiva quel sorridente e aristocratico distacco cheè la sigla costante dell'operare di Ravel. Senella commedia spagnola egli aveva adottato la prosa del libretto peruno stile recitativo spoglio, di fronte al testo di Colette si comportadiversamente: Più che mai la melodia, il belcanto, i vocalizzi, il virtuosismo vocale sono per me una sceltaprecisa (...) alla fantasia lirica era necessaria la melodia,nient'altro che la melodia - scriveva -e l'orchestra, senza rinunciare al virtuosismostrumentale, resta tuttavia in secondo piano; la partituraimpiega infatti i fiati 'a tre', ma con estremaleggerezza ed economia (uno dei più straordinariesempi di 'semplicismo' musicale,secondo Riccardo Malipiero, ma prezioso e spiritosissimo), e nonpresenta cenni di un sistema di Leitmotive se non per i due accordi cheannunciano la mamma; per il resto dominano le forme chiuse,intervallate da episodi di recitativo. Ma il modello del melodrammatradizionale non può non essere che lontanissimo;l'autore sembra assumere lo sguardo microscopico che ilbambino presta alle cose, e queste piccole nicchie, con oggetti eanimali che prendono voce e movenze umane, consentono a Ravel lepiù libere soluzioni e gustose stramberie. Assistiamo a casidi musica scritta 'à la maniere de' peril minuetto della poltrona Luigi XV, accompagnata dal piano-lutheal chedeforma il timbro del clavicembalo, o per il lamento delle pastorelle -una memoria tra il rococò e il barbare,conl'accompagnamento di legni e tamburelli - o a spiritosiammiccamenti al jazz (fox-trotdella teiera e della tazza, construmentale da jazz band)e alla commedia musicale americana (valzerdelle libellule), o a richiami beffardi dei climi lunari debussiani,nel duetto notturno dei gatti. E l'andirivieni fra stili edepoche diverse non ha sosta: l'acuto canto vocalizzato delfuoco scherza con i modelli brillanti dell'opéra-comique,la marcetta dell'aritmeticagareggia con i ritmi dell'operetta, mentre il coro finaledegli animali recupera (si pensi) una scrittura polifonica arcaizzante,alla maniera del Requiemdi Fauré; e tutto realizzato constili di canto variato, pieno di colore, tenero, buffo, con il gustodell'arabesco e del décor,fino al limite del nonsenseonomatopeico (i rumori misteriosi del giardino nel secondoquadro; i miagolii dei gatti, il gracidio delle rane, il canto in ecodei Numeri, tutti realizzati con sillabe d'assurdainvenzione). Un gusto che investe anche l'orchestra,smagliante e sottile, con raffinati passaggi bitonali, ricchissima diritmi moderni e d'invenzioni timbriche, ma anche sognante esoffusa (trombe in sordina, celesta, contrabbassi spinti versol'acuto, la sequenza di quarte e quinte degli oboi perdipingere in apertura il torpore della stanza del bambino svogliato).Ma quando entra in scena la Principessa dagli occhi azzurri, e per ilsuo canto accompagnato dal flauto Ravel sembra ricorrere ai modisentimentali di un Massenet, si ha la sensazione che non si trattipiù di un giuoco sofisticato e un po' snob, e cheil divertimento intellettuale che pervade tutta la partitura cedafinalmente alla 'presa diretta',all'autenticità degli affetti; il duetto chel'enfantméchant intreccia con la Principessaè forse la prima e unica scena d'amore firmata daRavel, un dolce quadretto che rivela le sue qualità di cuoretimido ma appassionato(Jankélévitch) che nessuntravestimento, nessuna forma di pudore sono riusciti a mascherare inlui del tutto (Roland Manuel). E a conclusione di un lungovagabondare tra stili e figure di questo poema della metamorfosi, dandovoce - con modi che sfiorano la confessione personale - alle paure e aisogni del fanciullo che è dentro di noi, Ravel ci conducesulla soglia del pianto, con uno scoppio di umanacordialità e un'emozione debordante(Mantelli), nel momento in cui il bambino è accompagnato dalcoro degli animali, toccante e quasi religioso, nel grembo della Mamma. 2ff7e9595c
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